In auto sulla Torre Eiffel: *motonormatività* a Parigi nel 1936

In auto sulla Torre Eiffel: motonormatività a Parigi nel 1936

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Nel 1936 l’ingegnere francese André Basdevant propose un ambizioso e demenziale progetto per rendere il secondo piano della Torre Eiffel accessibile in automobile.

Ambizioso per le difficoltà tencniche che il progetto avrebbe dovuto superare. Demenziale per l’obiettivo e le conseguenze di questo obiettivo.

Basti pensare all’esperienza di guida di fare dieci rampe a spirale per arrivare in cima, oltre alla possibile capacità di transito di questa strada realizzata per consentire agli automobilisti di arrivare al secondo piano della Torre Eiffel senza scendere dall’auto. Chi sa quant’è noioso fare solo due o tre rampe a spirale in un parcheggio multipiano può rendersi conto.

A questo vanno aggiunte le inevitabili code di turisti in auto perennemente in colonna nelle giornate di punta per salire in cima e vivere l’esperienza di salire sulla Torre Eiffel in auto in coda. Perché sicuramente la congestione sarebbe stata perenne, almeno nelle stagioni più turistiche, il tutto con possibilità di parcheggio minime o inesistenti una volta sulla torre.

Un classico della motonormatività: la tendenza a organizzare e regolare tutto intorno all’automobile privata, con conseguenze talvolta dannose, talvolta paradossali, come le lunghissime code che i genitori americani devono affrontare per portare a scuola i figli, code che in Italia vengono invece risolte in modo altrettanto patologico con la doppia e tripla fila in prossimità delle scuole. ◆

Motonormatività: come l’automobile disciplina e standardizza la nostra vita quotidiana senza che ce ne accorgiamo. Definizione